Nuovi orizzonti terapeutici per l’incontinenza da sforzo femminile

//Nuovi orizzonti terapeutici per l’incontinenza da sforzo femminile

Dott. Roberto Baccichet Direttore struttura operativa complessa di ostetricia e ginecologia e del centro pelvico Presso Ospedale civile Montecchio Emilia -AUSL Reggio Emilia Per quanto riguarda il trattamento dell’incontinenza da sforzo nella popolazione femminile, la chirurgia miniinvasiva sta apportando benefici e soluzioni nel 90% dei casi. Il Dott. Roberto Baccichet, dall’agosto scorso Direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia di Montecchio Emilia e del suo Centro Pelvico, è uno dei principali esperti italiani in proposito. “Se parliamo di incontinenza – spiega – abbiamo a che fare con un problema dal forte impatto sociale, che colpisce il 20% della popolazione femminile di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, e che è purtroppo sottostimato e sottotrattato. Le soluzioni esistono, ed in particolare per l’incontinenza da sforzo sono stati messi a punto interventi mini-invasivi, che si eseguono in regime di day hospital e che hanno una percentuale di successo che si aggira sull’85-90% dei casi”. Sono infatti oltre 4 milioni in Italia le donne interessate al problema dell’incontinenza urinaria, e molte di loro, nonostante le pesanti ripercussioni sulla qualità di vita, per imbarazzo e pudore non si rivolgono al medico ma si rassegnano ai pannolini, a volte trascurando e quindi peggiorando i disturbi. Quando l’incontinenza da sforzo è conclamata e molto importante, solo la terapia chirurgica può portare ad una guarigione completa e duratura nel tempo: altre terapie più conservative, come ad esempio la riabilitazione, non sono da sole purtroppo sufficienti. “La moderna chirurgia anti incontinenza inizia verso la fine degli anni Novanta ed è stata negli anni resa sempre meno invasiva – continua Baccichet. Attualmente, l’ultima frontiera della mini invasività consiste nell’applicazione per via vaginale mediante una sola incisione (Sling Single Incision), e con l’utilizzo di particolari ed appositi sottili aghi, di una benderella sintetica in polipropilene che viene appoggiata sotto l’uretra, lunga circa 9 cm, a fronte dei 35-40 cm delle benderelle utilizzate negli anni 90. Si crea così un più forte sostegno e supporto in questa area anatomica, la cui “debolezza” è responsabile dell’incontinenza da sforzo”. Ad esempio, alcune minisling, tra cui anche l’Altis di Coloplast, vista la loro ridotta invasività, possono essere eseguite in regime di day surgery con possibilità anche di essere effettuate in anestesia locale. Mara Venturini  

2017-09-22T07:37:43+00:002 Febbraio 2017|News & Link Utili|