Le ultime novità per il trattamento dell’incontinenza da sforzo maschile

//Le ultime novità per il trattamento dell’incontinenza da sforzo maschile

Dott. Danilo Bottero

Vice Direttore Unità Urologia Oncologica presso Istituto Europeo di Oncologia di Milano

Nell’ultimo decennio, la diagnosi sempre più precoce del tumore prostatico ha determinato un notevole incremento di pazienti sottoposti a intervento di prostatectomia radicale. Questo fatto ha sicuramente migliorato i risultati in termini di guarigione ma ha contemporaneamente aumentato le sequele funzionali di deficit erettile ed incontinenza.

In condizioni di normalità la continenza nell’uomo è garantita da due distinte unità funzionali: lo sfintere uretrale involontario e lo sfintere uretrale volontario. L’intervento di prostatectomia radicale elimina lo sfintere involontario, lasciando tutto il meccanismo della continenza a quello volontario. Indipendentemente dalla metodica chirurgica, il rischio di incontinenza urinaria da sforzo post-prostatectomia radicale a 12 mesi dall’intervento varia dal 5% al 15-20% nonostante la chirurgia robotica garantisca un recupero più rapido della stessa.

Che cosa fare in caso di fallimento della ginnastica riabilitativa post operatoria? A questo punto entra in gioco la chirurgia – dice il Dr. Danilo Bottero Vice Direttore della Unità di Urologia Oncologica presso L’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, spiegandoci quali possono essere i rimedi.

In particolare, mutuando l’esperienza ormai consolidata nell’uso di sling nell’incontinenza urinaria da sforzo femminile si è iniziato, ormai da circa un decennio, ad utilizzarle anche per il maschio.

Sono interventi mini invasi che si possono fare in day surgery anche in anestesia spinale e che sono assolutamente ben tollerati dai pazienti; In Settembre al Congresso nazionale della Società Italiana di Urologia di Firenze – continua il Dr Bottero – saranno presentati i positivi risultati relativi alla nostra esperienza con la sling Virtue di Coloplast, una rete di polipropilene (materiale che si integra con i tessuti), che presenta una parte centrale e quattro braccia, e garantisce, grazie alla sua conformazione un duplice effetto: compressivo e di sollevamento dell’uretra, ripristinando così la continenza.

Il follow – up a 12 mesi dall’impianto dei pazienti, accuratamente selezionati sulla base di una incontinenza urinaria da sforzo lieve e moderata e non radio trattati ha mostrato una risoluzione completa in circa il 95% dei casi.

Mara Venturini

2017-03-10T10:06:23+00:0019 Gennaio 2017|News & Link Utili|