Incontinenza urinaria femminile

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Incontinenza urinaria femminile2017-09-20T08:02:45+00:00

Con le opzioni di trattamento disponibili per l’incontinenza, le donne possono ora riprendere il controllo e ristabilire il proprio stile di vita attivo.

Nel mondo occidentale circa del 25% delle donne tra i 20 e gli 80 anni soffre di incontinenza, questo fenomeno tende ad aumentare con l’avanzare dell’età ma è comunque presente in modo significativo anche nella fascia di età giovanile dove ha una prevalenza di circa del 20-30%.

Mostri segni di incontinenza?

Di seguito alcune semplici domande per iniziare il dialogo con il medico:

Avete perdite inaspettate di urina?

  • Si
  • No

Qual è l’entità della perdita?

  • Lieve (qualche goccia)
  • Moderata (biancheria bagnata)
  • Severa (vestiti bagnati)

Avete perdite di urina quando:

  • Tossite
  • Starnutite
  • Ridete
  • Vi chinate
  • Sollevate pesi
  • Cambiate posizione (da seduta o sdraiata a in piedi)
  • Durante un rapporto sessuale

Avete perdite di urina continue durante il giorno?

  • Si
  • No

Avete perdite di urina nel sonno?

  • Si
  • No

Le perdite di urina vi hanno costretto a cambiare stile di vita?

  • Si
  • No

Se si, come è cambiato?

  • Bevendo meno liquidi
  • Restando a casa
  • Indossando solo vestiti scuri
  • Portando assorbenti
  • Non facendo più esercizi
  • Altro

Se hai risposto sì a una di queste domande, o ti rendi conto che l’incontinenza modifica la tua vita quotidiana, parlane con uno specialista che ti aiuterà a diagnosticare il tipo di incontinenza e a trovare il trattamento più efficace per te.

Quali sono le cause dell’incontinenza?

Ci sono diversi tipi di incontinenza urinaria. Qui tratteremo soltanto l’incontinenza urinaria da sforzo.

Numerosi sono i fattori di rischio che entrano in gioco nella comparsa di una incontinenza da sforzo (e nell’incontinenza in generale):

• Fattori ostetrici: gravidanza-parto
• Fattori ginecologici ed urologici: menopausa, precedenti interventi chirurgici, sintomi urinari etc.
• Età: indebolimento delle strutture muscolo-legamentose del pavimento pelvico
• Obesità
• Malattie sistemiche e connettivali
• Abitudini di vita: fumo, tipo di lavoro, alimentazione etc.
• Familiarità
• Fattori razziali: maggiore incidenza nella razza bianca caucasica

Cosa aspettarsi dall’incontro con lo specialista

È importante diagnosticare correttamente l’incontinenza per poi definire l’opzione di trattamento più indicata. Lo specialista avrà bisogno di un’anamnesi completa medica e chirurgica, una lista di tutti i farmaci, così come le informazioni sulle abitudini minzionali e sui fluidi consumati. È importante descrivere accuratamente i problemi che riscontri, per esempio quando e in che condizioni hai perdite.

Può essere utile tenere traccia della minzione in un diario che consegnerai poi al medico. Questo diario minzionale di 3 giorni dovrà includere informazioni su quanto bevi, il numero di volte in cui urini, il numero di fughe di urina involontaria e le situazioni in cui avvengono, il numero delle eventuali minzioni e fughe notturne.

Diagnosticare l’incontinenza

La diagnosi parte da un accurato colloquio (anamnesi) e passa attraverso l’esecuzione di una serie di esami, test ed indagini diagnostiche strumentali:

• Esame obiettivo generale ed uro-ginecologico con eventuale associata ecografia pelvica
• Esame urine e urinocoltura
• Valutazione residuo post-minzionale (misurazione della quantità di urina che rimane in vescica dopo la minzione spontanea)
• Valutazione della mobilità uretrale (con ecografia e/o con Q tip Test)
• Stress Test (test da sforzo): verifica della fuga di urina sotto sforzo dopo riempimento vescicale con circa 200 cc di soluzione fisiologica
• Valutazione del diario minzionale
• Esecuzione dell’esame urodinamico che ci dà informazioni sulla corretta o alterata funzione della vescica e dell’uretra nella fase di riempimento e svuotamento vescicale

Potrebbero essere necessarie una cistoscopia (versione diretta della cavità vescicale) e una cistografia (visione radiologica della vescica).