In Italia la condizione riguarda bene il 12 per cento della popolazione maschile, pari a circa 3 milioni di uomini. La
percentuale di pazienti aumenta al crescere dell’età: fra i 20 e i 30 anni è pari al 3-4 per cento,oltre i 60 anni sale al
40-50 per cento. Le cause possono essere psicologiche, come ansia da prestazione, depressione, stress, ma anche organiche, legate all’invecchiamento e alla presenza di diabete, ipertensione e obesità che ne facilitano la comparsa.
Il deficit erettile è definito come l’incapacità dell’uomo a raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un
soddisfacente rapporto sessuale.
In Italia la condizione riguarda bene il 12 per cento della popolazione maschile, pari a circa 3 milioni di uomini. La
percentuale di pazienti aumenta al crescere dell’età: fra i 20 e i 30 anni è pari al 3-4 per cento, oltre i 60 anni sale
al 40-50 per cento. Si ritiene tuttavia che esista un’ampia fascia di casi non diagnosticati, dal momento che meno di un
milione di italiani è in cura con farmaci per la disfunzione erettile; inoltre, si stima che in media i pazienti si
rivolgano al medico solo dopo due anni dall’inizio dei sintomi, in un caso su cinque dietro la spinta della partner.
In media si stima che il problema riguardi il 40 per cento degli europei, con un incremento del numero di casi
all’aumentare dell’età: la disfunzione erettile riguarda circa il 5 per cento dei quarantenni, il 15 per cento dei
cinquantenni e sale oltre il 50 per cento dopo i 65 anni. Il rischio di svilupparla cresce dell’8 per cento ogni anno. Le
cause possono essere psicologiche, come ansia da prestazione, depressione, stress, ma anche organiche, legate
all’invecchiamento e alla presenza di diabete, ipertensione e obesità che ne facilitano la comparsa.
Le opzioni terapeutiche
Il trattamento della disfunzione erettile è basato sull’utilizzo di farmaci specifici, chiamati inibitori della 5 fofodiesterasi (PDE5i). Il primo farmaco di questa classe, sildenafil (Viagra), è stato commercializzato nel 1998, seguito nel 2003 da altre due molecole, vardenafil e tadalafil. Soltanto di Viagra l’Italia è il secondo Paese in Europa per consumo, dopo l’Inghilterra, con oltre 86 milioni di compresse vendute in 15 anni. Nel solo 2013, sono state acquistate oltre 6 milioni di compresse, 12 al minuto. Una media di quasi una pillola blu ogni due maschi italiani over 40. «I farmaci in compressa rappresentano la rivoluzione degli ultimi 10-15 anni e sono generalmente i più utilizzati contro i problemi di erezione, con migliori risultati quando c’è ancora qualche residua attività erettiva del pene», spiega Vincenzo Mirone, Segretario della Società italiana di urologia. «Sono infatti principi attivi che non inducono l’erezione, ma la sostengono ». Nonostante questo però il 40-50 per cento dei pazienti con disfunzione erettile ancora oggi non ottiene una vita sessuale pienamente soddisfacente e abbandona la terapia entro poche settimane. Questo accade perché le aspettative dei pazienti nei confronti del trattamento farmacologico sono molteplici e non sempre le attuali pillole riescono a rispondere a tutti i bisogni. Molti pazienti ad esempio ricercano soluzioni più rapide che consentano alla coppia di vivere con più naturalezza il rapporto senza il vincolo della pianificazione. Proprio per questo gli esperti sottolineano l’importanza di avere a disposizione nuove opzioni terapeutiche contro la disfunzione erettile, con caratteristiche diverse rispetto ai tre principi attivi finora disponibili.
Il vantaggio della nuova molecola
Avanafil, l’ultima molecola commercializzata in Italia, ha dimostrato a questo proposito di essere efficace già entro 35 minuti. In termini di durata d’azione, Avanafil si pone in posizione intermedia in quanto, mentre gli altri principi attivi hanno un’emivita breve, dalle 3 alle cinque ore al massimo, oppure molto lunga, oltre 17 ore, il nuovo farmaco ha una “finestra di efficacia” intermedia, circa 6 ore dall’assunzione. Peraltro, pur appartenendo alla stessa classe degli altri farmaci in commercio, è più selettivo, ne consegue una riduzione degli effetti collaterali come cefalea, congestione nasale, vampate, disturbi visivi, mal di schiena e una minor probabilità di interazioni con medicinali e cibi.
(Fonte: ufficio stampa SIU)